Con la presentazione al Senato della seconda versione del disegno di legge n. 1497 <https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01457630.pdf> (ultima consultazione 12 giugno 2025), a firma del Senatore Lucio Malan e dei Senatori Lavinia Mennuni, Ella Bucalo e Paolo Marcheschi, il sistema dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM) riceve finalmente un riconoscimento che attende da oltre venticinque anni: l’avvio di un processo di riforma organica, volto alla piena strutturazione delle sue istituzioni come istituzioni universitarie autonome, capaci di coniugare didattica, produzione artistica e ricerca nel rispetto della loro specificità.
L’ANDA plaude con convinzione a questa iniziativa parlamentare, che recepisce molte delle istanze sollevate nel corso degli anni dalla comunità accademica artistica italiana: il bisogno di un vero statuto universitario per l’AFAM, la definizione di ruoli e carriere adeguate, il riconoscimento della funzione pubblica dell’arte come sapere e come ricerca, l’allineamento ai modelli europei nel pieno rispetto dell’art. 33 della Costituzione.
Tra gli elementi più significativi di questa nuova proposta legislativa, si segnalano:
- L’autonomia delle istituzioni universitarie AFAM, con la possibilità di sperimentare modelli organizzativi propri, soggetti a valutazione da parte del MUR e dell’ANVUR;
- La definizione chiara delle figure di professore ordinario, assistente e ricercatore, con il reinquadramento del personale docente secondo un regime di diritto pubblico in linea con le necessità d’insegnamento, di ricerca e di studio attinenti ai ruoli universitari;
- La previsione in prima applicazione del transito di tutti i professori di prima fascia nella qualifica di professore ordinario;
- Il riconoscimento dei titoli AFAM come laurea e laurea magistrale, anche per i titoli già rilasciati secondo l’ordinamento della legge 508/1999;
- La possibilità di accordi tra istituzioni per rafforzare la competitività, razionalizzare le risorse e migliorare la pianificazione territoriale.
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La scelta di coinvolgere il CNAM nella valutazione dei decreti legislativi delegati, così come il richiamo alla sostenibilità e all’assenza di nuovi oneri per la finanza pubblica, contribuiscono a delineare una riforma rispettosa dell’equilibrio tra responsabilità istituzionale e autonomia scientifico-didattica.
Questo disegno di legge rappresenta un cambio di paradigma: non più la rincorsa a un’assimilazione forzata all’università, ma la costruzione di un modello universitario autonomo per l’AFAM, che ne valorizzi le peculiarità epistemologiche, professionali e culturali.
L’ANDA desidera esprimere un sentito ringraziamento ai Senatori Malan, Mennuni, Bucalo e Marcheschi, per aver riconosciuto il valore strategico del nostro settore e per aver promosso una visione aperta, concreta e moderna dell’Alta Formazione Artistica nel nostro Paese. Questo gesto è tanto più significativo perché restituisce dignità e prospettiva a una comunità che ha atteso troppo a lungo un segnale chiaro dalle istituzioni.
Siamo consapevoli che molto resta da fare, a partire dall’attuazione dei decreti delegati, dal coinvolgimento delle comunità accademiche, fino alla definizione puntuale dei nuovi assetti contrattuali e organizzativi. Ma oggi, con questa proposta, si apre finalmente una strada percorribile verso un futuro europeo dell’AFAM.
L’ANDA sarà come sempre disponibile al confronto e pronta a offrire il proprio contributo nella fase attuativa, affinché questa riforma non solo prenda forma, ma prenda forma nel rispetto della qualità, della trasparenza e del merito. |