Le biblioteche musicali dell’Afam: un patrimonio da tutelare e salvaguardare

Le biblioteche degli Istituti superiori di studi musicali (ISSM) sono custodi di un patrimonio musicale unico al mondo (stimato complessivamente in oltre tre milioni di unità bibliografiche, documentali e audiovisive) che costituisce uno strumento essenziale per la formazione degli studenti dell’Afam e rappresenta un forte elemento identitario per il nostro Paese, e merita salvaguardia e adeguato sostegno.

La legge di riforma 508/99 ha prefigurato una nuova organizzazione didattica, che deve prevedere il riordino delle biblioteche (art. 2 comma 8), nonché delle strutture necessarie alla ricerca e alle produzioni artistiche. Tale riorganizzazione e potenziamento sono ancora da attuare e anche le stesse linee guide emanate recentemente dall’ANVUR ribadiscono l’indispensabilità della biblioteca indicando precise caratteristiche e requisiti minimi in termini di strutture, spazi, personale, risorse, strategie culturali e servizi erogati all’utenza.

Gli statuti di autonomia delle istituzioni Afam prevedono la presenza della biblioteca in ciascun Conservatorio, ove in tale contesto:

  • la biblioteca è una struttura interna al Conservatorio connessa alla didattica;
  • responsabile della gestione è il bibliotecario, talora affiancato dal Consiglio o commissione di biblioteca, che interagisce con l’area didattica e gli organi accademici

La letteratura professionale, è ricca di contributi in materia di conservazione, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio musicale, a ciò si aggiunge la necessità di garantire la sua accessibilità attraverso un’offerta articolata di servizi e attività, con le adeguate tecnologie e mediante l’impiego di personale specializzato.

Si rivela pertanto necessario e strategico al fine del buon funzionamento delle biblioteche potenziare le strutture affidando la gestione dei materiali cartacei, audiovisivi e multimediali e dei servizi connessi a personale con specifiche e diversificate competenze di tipo culturale e tecnico. Risulta di conseguenza indispensabile per il bibliotecario musicale possedere una formazione sia biblioteconomica sia musicale sia musicologica. Ai bibliotecari musicali si chiede oggi non soltanto la conoscenza degli strumenti tradizionali, ma anche la capacità di garantire un’adeguata offerta digitale fruibile sia a distanza sia in spazi idonei attrezzati; inoltre è responsabile della formazione degli utenti all’uso consapevole e responsabile delle nuove risorse, come sta avvenendo in tempo pandemico. Il bibliotecario, docente di bibliografia e biblioteconomia musicale (CODM/01), al quale, da sempre, sono affidati gli importanti giacimenti culturali delle biblioteche di conservatorio, deve continuare ad assumere il compito di responsabile principale e guida scientifica di queste infrastrutture della ricerca dell’Alta formazione musicale: si tratta infatti dell’unica figura docente che può svolgere il ruolo imprescindibile di punto di raccordo con la didattica e la ricerca.

L’organizzazione degli organici e delle qualifiche da prevedere per ciascuna biblioteca non può essere lasciata alla discrezionalità di ciascun istituto e deve essere sottratta alla logica delle riforme a costo zero e delle conversioni di cattedra. È palese che la soppressione dell’unica cattedra CODM/01che afferisce all’area della biblioteconomia musicale e che garantisce da sempre e per consolidata peculiarità storica l’indirizzo gestionale della biblioteca non può essere assimilata a qualsiasi altra conversione, poiché la biblioteca è una necessità imprescindibile per ogni Conservatorio e la sua inefficienza graverebbe sull’intera comunità dell’Istituzione.

Accanto a questa figura principale va anche contemplata la necessità di attivare anche nuovi profili professionali tecnici di personale bibliotecario che collaborino con competenze qualificate alla gestione delle biblioteche, in misura e corrispondente (quindi variabile) alla ricchezza e importanza dei patrimoni custoditi e al numero di studenti e docenti dell’istituzione. Questi dovranno essere previsti in aggiunta, e non certo in sostituzione dell’esistente.

Pertanto, occorre quanto prima realizzare iniziative normative necessarie a:

  • configurare le biblioteche degli ISSM quali infrastrutture di ricerca;
  • elaborare un aggiornato censimento del patrimonio presente nelle biblioteche e negli archivi, finalizzato ad una catalogazione che rispetti standard e al conseguente processo di digitalizzazione che conduca alla creazione di archivi digitali e database che rendano pubblici i patrimoni bibliografici, archivistici e organologici degli ISSM;
  • dotare le biblioteche, gli archivi e i musei degli ISSM di personale specializzato che provveda a conservare, a incrementare e a rendere fruibile il patrimonio documentario, archivistico e museale, su qualsiasi supporto, in correlazione sia all’attività didattica, di ricerca e di produzione dell’istituto sia alla sua funzione di biblioteca musicale del territorio;
  • assicurare a ciascuna biblioteca il personale necessario, garantendo per ciascun istituto la direzione scientifica e culturale affidata al docente di bibliografia e biblioteconomia musicale (CODM/01), che opera in relazione con la didattica accademica; è necessario prevedere anche l’ulteriore presenza di personale tecnico con competenze specifiche nel campo amministrativo, biblioteconomico e musicale, di addetti alla sorveglianza e distribuzione. Laddove presenti archivi e musei di importanza significativa, occorre prevedere personale con specifica competenza.
  • assicurare a tutte le biblioteche adeguate risorse finanziarie per lo sviluppo delle collezioni e per la creazione di biblioteche digitali offrendo la possibilità di aderire a centri di acquisto centralizzati per ottimizzare le risorse e per garantire a tutti gli studenti medesime opportunità di studio e approfondimento.

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