Dottorati di ricerca e terzo ciclo di studi nelle istituzioni AFAM: verso una soluzione

La questione del terzo ciclo di studi nelle istituzioni AFAM ha visto nelle ultime settimane unevoluzione sostanziale in seguito allapprovazione di un emendamento su proposta degli onorevoli Michele Nitti e Alessandra Carbonaro durante la fase di esame in VII Commissione Cultura della proposta di legge C. 783, proposta approvata poi il 15 giugno 2021 in testo unificato e trasmessa al Senato in data 17 giugno. La proposta di legge titola “Norme in materia di reclutamento e stato giuridico dei ricercatori universitari di ruolo a tempo indeterminato e dei ricercatori a tempo determinato e sulla programmazione del fabbisogno organico delle università nonché modifiche alla disciplina relativa all’assunzione del personale”, e appaiono modificazioni della legge 21 dicembre 1999, n. 508, che condurrebbero ad una prossima regolamentazione e conseguente attivazione di dottorati di ricerca nel settore AFAM.

Come ben noto, la riforma del settore artistico-musicale avvenuta con la Legge 21 dicembre 1999, n. 508 ha infatti inserito conservatori e accademie italiani in un processo di armonizzazione dei sistemi di istruzione superiore europei (il processo di Bologna), definendo corsi di studio equiparati a quelli universitari e recependo anche il dettato costituzionale che prevede all’articolo 33 che per arti e scienze si istituiscano scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Allarticolo 2, punto 4, della suddetta legge si dichiara che tali istituzioni «sono sedi primarie di alta formazione, di specializzazione e di ricerca nel settore artistico e musicale e svolgono correlata attività di produzione». La ricerca è quindi presentata quale attività precipua dellAFAM a fianco della formazione e della produzione. Al punto 5 dello stesso articolo sono introdotti «specifici diplomi […] di formazione alla ricerca in campo artistico e musicale», che, come chiarito nel successivo D.P.R. 8 luglio 2012, n. 212, sono rilasciati al termine di corsi che hanno «lobiettivo di fornire le competenze necessarie per la programmazione e la realizzazione di attività di ricerca di alta qualificazione. Il titolo finale è equiparato al dottorato di ricerca.» Lo stesso D.P.R. però stabiliva lattivazione soltanto in via sperimentale di tali corsi in attesa delladozione di un regolamento che li disciplinasse. Daltronde, anche i corsi di I livello accademico (primo ciclo) e di II livello accademico (secondo ciclo) sono stati resi ordinamentali dopo anni di sperimentazione, con un processo che si è concluso soltanto con la Nota MIUR 9 gennaio 2018, n.14. Nel contesto della riunione del 3 febbraio 2011, in seguito alla formulazione di un documento predisposto da specifico gruppo di lavoro, il CNAM (Consiglio Nazionale per lAlta Formazione Artistica e Musicale) approvò e pubblicò le Linee guida per i Corsi di Formazione alla Ricerca”. Tre proposte vennero presentate – dal Conservatorio di Bari, dallAccademia di Belle Arti di Brera a Milano, e dallISIA di Roma – e solo quella dellISIA di Roma riuscì ad essere attivata prima della chiusura del CNAM nel 2013. A distanza di otto anni la proposta di legge C. 783 sembrerebbe quindi sbloccare la situazione, rinominando i corsi di formazione alla ricercain dottorati di ricerca, stabilendo che i dottorati artistici si possano attivare a decorrere dall’anno accademico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge e determinando che entro sei mesi il Ministro dell’Università e della ricerca definisca, con proprio decreto, le modalità di accreditamento delle sedi e dei corsi. A ciò si aggiunge che nella Gazzetta Ufficiale del 19 maggio 2021 è stato pubblicato il Regolamento recante la composizione, il funzionamento e le modalità di nomina e di elezione dei componenti il CNAM (Decreto ministeriale 67 del 19 febbraio 2021), definendo le modalità di imminente ricostituzione dellorgano che sarà importante per lattivazione del terzo ciclo. Concludendo, il corso di terzo ciclo non sarà più equiparato ad un dottorato di ricerca, ma sarà – a tutti gli effetti – un dottorato di ricerca e si definisce pragmaticamente una cronologia per la sua attivazione e per la ricostituzione degli organi preposti a fornire parere a riguardo.

Infine, l’importanza dei dottorati e del ruolo dei dottorandi nella definizione di attività di ricerca all’interno delle istituzioni AFAM è ben sottolineata dai Descrittori di Dublino (Dublin Descriptors) – definiti dopo la Conferenza Ministeriale di Praga (2001) – che affermano che i titoli finali del terzo ciclo possono essere conferiti a studenti che abbiano dimostrato sistematica comprensione di un settore di studio e padronanza del metodo di ricerca ad esso associati e con essa capacità di concepire, progettare, realizzare e adattare un processo di ricerca con la probità richiesta allo studioso, e che abbiano svolto una ricerca originale capace di ampliare la frontiera della conoscenza, fornendo un contributo che, almeno in parte, meriti la pubblicazione a livello nazionale o internazionale. Un dottorando è allora non soltanto formato alla ricerca, ma anche affiancato e sostenuto in un progetto di ricerca che si integra nelle attività delle istituzioni che lo accolgono, valorizzandole.

L’occasione è di fondamentale importanza per il settore. Sebbene i dottorati artistici si stiano attivando in ritardo rispetto a molti paesi europei, sarà importante poter costruire un terzo ciclo per l’AFAM che possa tenere conto della specificità del settore, della sua caratteristica trasversalità di saperi e metodi, e che possa raccogliere le esperienze internazionali fin qui sviluppate e sintetizzarle in una proposta distintiva capace di incentivare e promuovere la ricerca, l’innovazione e la produzione di arte e conoscenza a vantaggio dellintera comunità.

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