Di tassello in tassello…

Lo scorso 7 dicembre è stato registrato dalla Corte dei Conti il decreto interministeriale n. 1266 del 2/11/2021, con cui si ripartiscono i fondi per l’ampliamento degli organici delle istituzioni AFAM, ai sensi della legge 178 approvata lo scorso 30 dicembre. Si tratta di 64,4 milioni, divisi secondo i criteri qui dettagliati.

Aspettavamo da tempo questo atto. Nel percorso che, nel dettato della legge 508, porta l’AFAM a strutturarsi solidamente acquisendo il terzo livello di studi (ancora in fase di attuazione, ma imminente) e ad avvicinarsi sempre più all’Università, l’ampliamento degli organici è un tassello determinante. Si potrà porre fine alla piaga del reclutamento, cioè degli insegnamenti a contratto, per non parlare delle figure tecniche a vari livelli (collaboratori tecnici, informatici, di biblioteca, ecc.) che troveranno per la prima volta modo di fare il loro ingresso in molte istituzioni. Attraverso questo strumento legislativo, si potranno finalmente impiantare uffici dedicati alla ricerca attraverso l’incremento del personale tecnico-amministrativo, senza i quali l’avvento del terzo livello e dei fondi di ricerca da distribuire al personale è pura utopia. È questa anche l’occasione propizia e tanto attesa per poter finalmente dotare le biblioteche di “collaboratori di biblioteca” da affiancare al docente di Bibliografia musicale CODM/01. Ove non sia presente un docente bibliotecario ab origine è possibile prevedere nella dotazione organica un posto da Direttore di biblioteca (profilo EP/1), che è figura naturalmente distinta dal Direttore di ragioneria. È precisato che tale figura è possibile solo in assenza del bibliotecario docente di bibliografia musicale, al fine di evitare una duplicazione di ruoli e di spesa, fatta salva l’eventuale e motivata esigenza (con riferimento alle dimensioni e rilevanza della biblioteca) di annoverare entrambe le figure (una afferente all’area accademica e l’altra all’ammnistrativa).

Il decreto prevede che tutte le istituzioni deliberino e inviino su apposita piattaforma al MUR entro il 30 dicembre la documentazione richiesta per il piano di allocazione delle risorse. Ci auguriamo che le Istituzioni in cui prestiamo servizio sappiano cogliere l’occasione quella che può apprestarsi ad essere la crescita dell’AFAM che attendevamo da anni.

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