Sogno di una notte di mezza estate

C’erano una volta, con la prima Repubblica, i governi balneari, quegli esecutivi di facciata che servivano soltanto a scavalcare l’estate e dare a una maggioranza più solida quel tanto di respiro necessario a ricompattarsi. Nani sulle spalle dei giganti, noi abbiamo deciso di far meglio: una vera, drammatica crisi di governo – con annesso voto settembrino – nelle more della pandemia del secolo, in attesa di un’altra crisi sanitaria figlia di una malattia – il vaiolo – che sembrava scomparsa, durante una guerra sul nostro continente pronta a innescare un conflitto nucleare, nel risorgere di un’inflazione che più di una bomba atomica minaccia il poco benessere residuo, tra i soliti incendi che devastano i nostri boschi e le insolite cavallette che devastano la Sardegna, nel bel mezzo di una drammatica siccità figlia dell’estate più torrida degli ultimi vent’anni e la più fresca dei prossimi cinquanta, secondo i vaticini dei meteorologi. Un capolavoro, insomma, in cui i destini dell’AFAM rotolano sulla china generale come una biglia infuocata in discesa libera, e ci sarebbe da meravigliarsi del contrario.

Come ANDA, le interlocuzioni politiche per la prossima legge di bilancio e per gli emendamenti a favore dello statusgiuridico-economico dei professori erano a buon punto; difatti fittissime e propizie erano stati gli incontri degli ultimi mesi sia con i Ministeri (MUR e MEF) sia con la componente politica, che facevano ben sperare in azioni concrete: ahinoi, il primo assioma della cosiddetta legge di Murphy sempre in agguato ha deciso di far pesare la propria ineluttabilità, costringendoci a rimboccarci le maniche ancora una volta per ricominciare a lavorare durante il prossimo autunno che, metaforicamente, si annuncia stagione assai più calda di questa estate indimenticabile per tanti aspetti, nessuno dei quali positivo.

Proviamo una certa invidia nel leggere che il fondo di finanziamento del 2022 per le Università è aumentato del 3%, frutto della precedente finanziaria in cui all’AFAM sono state destinate soltanto briciole. Su questo punto, riteniamo che la parte politica debba finalmente assumersi pienamente le proprie responsabilità dimostrando con fatti e non soltanto con parole quanto sia fondamentale eliminare l’attuale sperequazione economica e il divario esistente tra professori del medesimo settore. Ci auguriamo che chiunque avrà il compito di guidare il prossimo governo sappia seguire questa direzione che appare ormai tracciata.

Accogliamo con ottimismo il DM che dispone la contemporanea iscrizione a due corsi AFAM o ad un corso AFAM e ad uno universitario per gli studenti, augurandoci che anche questo passaggio epocale segni sempre più il doveroso e indifferibile avvicinamento al mondo universitario per l’AFAM.

Consoliamoci con le vacanze, almeno queste, e teniamoci pronti, ritemprati dal doveroso riposo, a correre dietro i nostri sogni impegnandoci sempre più a tramutarli in realtà concreta. Nel frattempo, auguriamo buon riposo a tutti. A presto!

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