Il 1° luglio 2025 l’ANDA – Associazione Docenti AFAM – è stata audita presso la VII Commissione Cultura del Senato della Repubblica nell’ambito dell’esame del Disegno di Legge n. 492, che propone l’istituzione delle scuole dell’infanzia a indirizzo musicale. A rappresentare l’associazione sono stati il Presidente Antonio Caroccia e la professoressa Luigia Berti, coordinatrice del gruppo di ricerca di didattica musicale dell’ANDA. È possibile ascoltare l’audizione a questo indirizzo: https://webtv.senato.it/webtv/commissioni/scuole-dellinfanzia-indirizzo-musicale-2 (dal minuto 16:00 circa).
L’audizione ha rappresentato un’importante occasione per ribadire l’ampio favore dell’ANDA rispetto alla proposta legislativa, condividendone pienamente gli obiettivi educativi e culturali. La promozione della musica nella primissima infanzia è infatti un tema centrale per lo sviluppo armonico dei bambini, con effetti positivi su capacità cognitive, linguistiche, psico-motorie e relazionali. Tuttavia, proprio per la delicatezza e l’importanza del settore, l’ANDA ha evidenziato la necessità di rafforzare alcuni aspetti del disegno di legge per garantirne l’effettiva efficacia e qualità.
Le proposte dell’ANDA
Nel suo intervento, il Presidente Antonio Caroccia ha sottolineato l’urgenza di costruire un percorso formativo serio e strutturato per i futuri insegnanti di educazione musicale nelle scuole dell’infanzia. L’ANDA ha proposto in particolare:
- Il riconoscimento dei Diplomi AFAM in Didattica della Musica come titoli abilitanti per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia a indirizzo musicale, in analogia con la laurea in Scienze della Formazione Primaria.
- L’affidamento esclusivo della formazione alle Scuole di Didattica della Musica attive nei Conservatori italiani, che da decenni sono centri di eccellenza per la formazione dei docenti di musica.
- L’inserimento di un tirocinio obbligatorio e qualificato, con una forte componente pratica, realizzata in collaborazione con scuole, istituzioni musicali, ICO, orchestre, fondazioni e associazioni del territorio.
- La presenza di docenti di Pedagogia Musicale dell’AFAM nella commissione tecnica ministeriale incaricata di definire i contenuti formativi e gli obiettivi di apprendimento, per garantire la massima qualità nella progettazione didattica.
Questi interventi puntano a evitare il rischio di creare scuole a indirizzo musicale prive di reali competenze pedagogiche e formative, scongiurando soluzioni di bassa qualità che comprometterebbero la finalità educativa del provvedimento.
La voce della didattica musicale
La professoressa Luigia Berti ha portato in audizione la voce e l’esperienza delle Scuole di Didattica della Musica dei Conservatori italiani, attive da oltre cinquant’anni nella formazione di insegnanti di musica per ogni ordine e grado scolastico. Berti ha sottolineato l’importanza di garantire agli insegnanti una preparazione solida, scientificamente aggiornata e supportata da esperienze pratiche significative come quella che si realizza nei Conservatori italiani e nelle scuole di didattica della musica. Berti ha dichiarato che «la qualità della proposta formativa deve essere garantita da chi ha dedicato anni alla ricerca e alla sperimentazione nel campo della didattica musicale per l’infanzia. Solo così potremo davvero costruire una filiera educativa coerente, che accompagni i bambini dalla scuola dell’infanzia fino ai livelli più avanzati di studio musicale».
Un progetto condiviso per il futuro
L’ANDA ha ribadito la propria piena disponibilità a collaborare con il Ministero dell’Istruzione e con la Commissione parlamentare per contribuire alla definizione di un sistema serio, inclusivo e sostenibile. L’obiettivo condiviso è quello di promuovere un’educazione musicale di qualità accessibile a tutti i discenti, valorizzando appieno le competenze maturate all’interno del sistema AFAM.
Con questo contributo, l’ANDA si conferma ancora una volta protagonista attiva e propositiva nei processi di riforma che riguardano l’educazione musicale e la formazione dei docenti, a tutela della qualità della scuola, della valorizzazione dell’AFAM e del futuro culturale del nostro Paese.